mercoledì 31 ottobre 2012

Se per caso si apre un cancello

All'improvviso si apre uno scorcio, in una strada di Modena. Uno che non avevi mai visto. Uno dei tanti, bellissimi cortili del centro storico, per la maggior parte tenuti gelosamente nascosti all'occhio curioso dei passanti.
E' stato istintivo fiondarsi tra le maglie di questo prezioso merletto cittadino.








venerdì 19 ottobre 2012

Ancora sull'uso della pellicola

Il secondo rullino ha visto la luce, senza bruciarsi come il primo però, e mi ritrovo ancora a studiare il comportamento della Fed che fa ancora un po' di testa sua, non volendo evidentemente essere vittima della mia maldestria. Un esposimetro di cui fidarsi ciecamente e che però non sempre si allinea al mio pensiero, qualche scherzo della meccanica a cui non so rispondere, tutto fa ancora di me una scolaretta. Ma adesso ho ancora più informazioni, gli esperimenti creano esperienza e il terzo rullino mi vedrà più consapevole.
Essendo stavolta riuscita ad ottenere uno sviluppo lungo lungo, con ben 41 fotogrammi utili, all'attesa del ritiro della pellicola si è sommata quella dell'utilizzo dello scanner. Un'agonia lunga un giorno che fa della pellicola un oggetto ancor più desiderato e dello scanner un'entità da manovrare con più criterio.
Quel giorno a Rubiera il cielo era molto grigio, il centro era pieno di anziani e biciclette. Atmosfera ideale.






martedì 9 ottobre 2012

Un saluto dal primo giorno di pioggia.

Non ho saputo resistere, ancora una volta. Nonostante il primo vero giorno di pioggia autunnale sia sempre un po' deprimente, triste e soprattutto pigro, non è possibile allontanare lo sguardo dalle gocce che merlettano alberi e prati, fiori e foglie. Non è possibile dimenticare che anche questo è autunno.
E un giretto intorno a casa me lo sono concesso.








domenica 7 ottobre 2012

Ottobrate

E' quel meraviglioso periodo dell'anno in cui l'autunno poltrisce negli ultimi caldi e accenna a colorarsi, per niente frettoloso di stendere il tappeto all'inverno.
Io e Virginia siamo andate in cerca di foglie e non si può non approfittarne per rubacchiare scatti qua e là.
E così nasce la seconda puntata fotografica sui colori dell'autunno. La prima era qui.





mercoledì 3 ottobre 2012

La pellicola, questa grande novità

A pensarci bene suona paradossale parlare di esperimenti con la pellicola quando il mondo è in mano al digitale. Insomma, di solito vogliamo provare cose nuove, cimentarci con l'avanguardia.
Invece adesso io affronto la fotografia analogica, come quando avevo 18 anni e scattavo però inconsapevole. Un notevole passo però indietro. Nel tempo.
Qui avevo già presentato la mia nuova amica. Ora mi godo i primissimi risultati e rifletto.
La pellicola è fatta di attese, è un lungo poema da leggere lentamente, da rimuginare, immaginare. E' davvero pre-visione di soggetti e inquadrature, gestazione, sorpresa, buoni propositi, progetti a lungo termine.
Il mio viaggio è appena cominciato.

Qui altre fotografie




martedì 18 settembre 2012

A noi due, piccola.

Succede che proprio nel momento in cui penso a, parlo di e rimpiango di non avere macchine fotografiche analogiche nel raggio di pochi chilometri e verso ancora lacrimucce per quella Leika con cui ho giocato da ragazza e che non ho più, insomma mentre mi cresce la voglia di sfidare la pellicola, ecco che all'improvviso un amico decide di prestarmi una Fed 5c, russa perfino nel modo di guardarti, vecchia quanto basta per portarle tutto il rispetto che merita.
Adesso è lì sulla mensola in attesa di andar fuori a scoprire la strada, in attesa di dirmi cosa ne pensa lei di questo mondo. 
Ogni scatto è prezioso - anche se ammetto di aver ceduto alla tentazione di fare qualche prova, tanto per capire se possiamo andare d'accordo - e le risposte sono di là dal tempo.
Io già mi vedo domani per strada.


lunedì 10 settembre 2012

Fotogenia delle stagioni

Le stagioni che preferisco sono la primavera e l'estate: preludio ed esaltazione del caldo. Perché io amo il caldo, persino quello africano.
Però quelle che fotografo di più sono l'autunno e l'inverno. Le trovo incredibilmente fotogeniche.
Sono terrorizzata dalla neve, ma l'aspetto dietro i vetri come farebbe un bambino e la guardo posarsi fino a diventare coltre. E poi li cerco, i chiaroscuri dell'inverno, delle giornate bigie.
Adesso però è quasi tempo d'autunno e già parto alla caccia dei suoi innumerevoli e strabilianti colori.
Si comincia da qui.





sabato 18 agosto 2012

Pensare Instagram

Quando si tratta di fotografia io devo provare tutto e ammetto che mi rodeva abbastanza non poter partecipare all'esperienza di Instagram tanto diffusa quanto decantata quanto ancora elemento discriminante, solo perché non in possesso di un iPhone. Quando l'app è arrivata sui dispositivi Android ho potuto provarla direttamente sul tablet. Ma io non vado in giro a fotografare con il tablet - orrore! - però, sappiatelo, qualunque fotografia scattata con qualunque mezzo (quindi anche una reflex) può passare attraverso l'app ed essere come si dice instagrammata e uplodata nella community. 
Tutto si può fare insomma, ma credo che questa serie abbondante di passaggi facciano perdere di vista il concetto di immediatezza che insieme a quello di condivisione è alla base della app-community.
Adesso ho uno smartphone con Android e sono in grado di usare Instagram nel pieno delle sue funzioni.
Che però non sono poi così tante, corrispondono a qualche filtro, carino certo, ma nessuna possibilità di intervenire su luce e colori. Motivo per cui uso sempre la fotocamera dello smart, e non quella di Instagram, che mi permette di scegliere le preimpostazioni.
Il passaggio successivo è il tuffo nella community in cui, come ogni social network che si rispetti, ridonda di tutto e di nulla. La notevole semplicità di utilizzo rompe ogni argine filtrante e consente una sovrabbondanza di gatti e autoritratti di discutibile qualità. Naturalmente c'è anche molto di buono e di bello.
Da tutto questo buono e bello mi piace attingere ispirazione e dopo diversi giorni di utilizzo piuttosto sperimentale ho cominciato a riflettere su cosa significa per me usare Instagram, app e community insieme che ti proietta poi fuori di essa attraverso la rete degli altri social network.
Io soffro spesso di astinenza da scatto e se non posso uscire a cercarmi le occasioni comincio a guardarmi attorno in casa nel tentativo di stanare scene nascoste. Lo smartphone ti fa riflettere meno, abbassa il livello di snobismo (ci sono scatti per i quali mai mi sognerei di scomodare la reflex), assolve al bisogno degli occhi di essere costantemente mirino senza mancare al proprio stile. La scelta dell'inquadratura, della scena, del racconto devono rimanere per me alla base di ogni fotografia, a prescindere da quale mezzo si utilizzi.
E dunque, per la mia anima fotografa, lo scatto instagrammato è il pensiero veloce, il momento che fugge, un battito di ciglia. L'haiku della fotografia.








sabato 11 agosto 2012

Al Novi Ark, tra storia e avventura.

"Attenzione, sei entrato in una zona videosorvegliata. Le forze dell'ordine sono state allertate."
La voce - registrata per fortuna - è risuonata più volte nel silenzioso e soleggiato mattino del Novi Ark.
Ho atteso elicotteri in stile Apocalypse Now, auto lampeggianti e sgommanti, uomini armati e scudati.
Invano.
Può succedere se ci si avvicina troppo ai reperti esposti nel nuovo parco archeologico di Modena, una mattina di agosto quando vuoi scoprirne i dettagli macchina fotografica alla mano. Anche se a dire il vero nulla di evidente, cartelli o filo magari spinato, ti avverte del pericolo di passare per un tombarolo.
Ma a parte l'avventura di stampo poliziesco, la distesa brulla e ancora oggetto di lavori ha un ché di mistico.
A parte la strada di ciottoli, alcune lapidi, la base di un edificio, non c'è altro. Ma incute rispetto, racconta, ti coinvolge. Come un vecchio seduto davanti alla porta di casa che ha tutta la sua vita scritta sulle rughe del volto.








mercoledì 8 agosto 2012

Ti ricordo così

Uno dei ritratti a cui sono più affezionata, rubato ma non troppo. Risale ormai ad un paio di anni fa e mi trasmette tutta l'intensità della persona che vi è raffigurata.
Lo zio che quando ero una bambina mi portava al cinema ed assecondava ogni mio desiderio, fossero patatine o gelati, era esile ma forte e saggio. Discreto nella sofferenza degli ultimi anni, estremamente vitale per la sua famiglia e nella lotta alla malattia.
Adesso che ha ceduto e deciso di riposarsi, io lo ricordo così.





lunedì 6 agosto 2012

Sette anni e non sentirli

Non c'è stato verso di fotografarla mentre spegneva le candeline: troppo lontana dalla torta, non aspetta i tempi giusti e niente applausi per favore.
Però se decide di mettersi in posa lo fa meglio di una professionista e la luce dei suoi occhi è impagabile.



lunedì 30 luglio 2012

All'arrivo

Alla fine di una corsa hanno il volto arrossato, il sudore che appiccica i capelli al casco, sbuffi neri intorno alla bocca. Hanno segni di grasso sui polpacci, a volte sulle cosce strisce di sangue sporche di erba e asfalto e i pantaloncini strappati. Non riescono a parlare, manca loro il fiato, si attaccano alle borracce come fossero seni e chiudono gli occhi.
Stanno imparando a vincere un po' della fatica di vivere.




giovedì 26 luglio 2012

Sotto il palco dei Simple Minds

Mi è già capitato di dire in altre occasioni di come io mi perda sempre o quasi il clou degli eventi importanti organizzati a Modena.
Beh stasera in Piazza Grande c'è un incredibile concerto dei Simple Minds. Mica bruscolini. E io non ci sarò.
Però stamattina, così, per respirare un po' di atmosfera di quelle di cui mi nutrivo da adolescente, sono andata a fare un giretto dalle parti del palco mentre lo allestivano.










lunedì 23 luglio 2012

Fermoimmagine sul terremoto

San Matteo della Decima fa parte del comune di San Giovanni in Persiceto ed è in provincia di Bologna.
Quando si parla di terremoto emiliano si parla molto di Modena, poco di Ferrara, per nulla di Mantova Rovigo e Bologna.
Certo a San Matteo si respira molta aria modenese e ferrarese per via della sua collocazione geografica, comunque sia domenica pomeriggio ci siamo ritrovati lì in occasione di una gara ciclistica per esordienti, la categoria a cui appartiene mio figlio. La macchina fotografica era in ogni caso d'obbligo perciò non ero impreparata ad affrontare le scene che mi si sono presentate.
L'impressione è stata quella di un paese rientrato dalla fase di emergenza, che ha ripreso ampiamente le sue attività - compresa appunto l'organizzazione di una gara ciclistica da parte della società locale - anche dovendo "risolvere" alcune situazioni. Non mancano perciò i negozi trasferiti anche solo momentaneamente e gli onnipresenti nastri bianchi e rossi a volte giusto penzoloni a ricordo di ciò che è stato.
Le case inagibili non sembrano essere tante e sono tra quelle più vecchie.
Lo sguardo si sofferma però su un paio di situazioni ferme a due mesi fa. La chiesa, ancora transennata, svela a lato, nascosta tra gli alberi, l'enorme tenda che supplisce alle sue funzioni.
E alle spalle della strada su cui corrono i ciclisti fanno all'improvviso la loro comparsa le tende allestite nel campo da calcio. Da subito paiono deserte e in effetti i cartelli che annunciano la chiusura del campo portano la data del 23 giugno. Ma nessuno le ha ancora smantellate.